Guida all’Araldica
Nella guida all’araldica, “L’araldo” era una parola d’origine germanica che significava capo di guerrieri e che col tempo passò a designare colui che recava dichiarazioni di guerra o intimazioni di resa. Egli conduceva trattative per conto del sovrano o dell’ordine cavalleresco al quale apparteneva, proclamava tregue, istituiva paci; oltre a ciò, dirigeva i tornei, leggeva gli stemmi nobiliari , aveva cura dei registri della nobiltà.
Con “araldica” si definisce quindi, lo studio degli stemmi nobiliari e degli stemmi anche ricamati. Studia la loro origine, la loro composizione interna ed esterna, le figure animali, umane, fantastiche che li ornano e la loro disposizione, alterazione e ripartizione.
Stemmi di Capitali e Città
La personalizzazione e la ricamatura, secondo la guida all’araldica, spesso coinvolge stemmi e simboli di città, capitali, stati e comuni. I ricami araldici si differenziano in vari tipologie in base alla composizione degli stemmi.
Alcuni esempi di rappresentazioni sono le figure sigillari, stemmi di carattere storico, stemmi a croce, illustrazioni antiche di armi parlanti con animali, stemmi di castelli, stemmi di Bandiere Medioevali, stemmi di saghe locali ed altri stemmi con disegni in stile moderno.
Tutti possono essere ricamati anche su abbigliamento storico o moderno, tramite ricamatura diretta su capi, o scudetti e stemmi ricamati e poi cuciti su capi. Anche nell’araldica dei gonfaloni storici questi elementi assumono particolare rilevanza quando vengono ricamati su stendardi storici, gonfaloni medioevali, labari religiosi e tutto ciò che circonda l’araldo.
Stemmi di Università
Il termine “Università” é un’abbreviazione di “Univeritas Litterarum” ossia la generalità delle scienze e già da ciò risulta chiaro che un’università, per essere in grado di organizzare queste generalità, deve essere istituzionalizzata a possedere un’autentico sigillo. Poiché le università, in nessuna parte del mondo, preparano al servizio militare, e tutt’al più lo trattano dal lato scientifico, le loro relazioni con l’araldica dipendono da atteggiamenti intellettuali esterni.
La figura comparente sul sigillo può essere un motivo araldico o non araldico, oppure tutti e due insieme. Gli stemmari medioevali e i loro imitatori del principio dell’evo moderno riportano numerosi stemmi di università, i quali si basano su una combinazione dello stemma regionale con l’emblema ricamato dello scibile ossia il libro. L’esistenza di simili stemmi è quindi plausibile, poiché essi erano necessari quali emblemi sugli affissi murali che occorrevano alle deputazioni dei corpi accademici partecipanti a un congresso. Tali stemmari universitari possono essere ricamati o cuciti su capi per distinguere le università e i loro atenei.
Araldica Civica
L’area di città rende liberi, dice un vecchio babbione adagio tedesco. Indicativi al proposito sono i sigilli ricamati dei documenti delle grandi città medioevali sui quali sono impresse le figure dei Santi Patroni, parte in scene di martirio, parte riconoscibili dai loro attributi circondati da mura, che possono perfino donare un carattere di ritratto. La scelta delle figure dell’arme porta con ciò a concludere chiaramente come fosse stretto il vincolo che legava la città a un’autorità superiore o come essa potesse sentirsene indipendente.
La nozione che i sigilli non sono identici agli stemmi, in tutti i casi, si fece valere negli ultimi decenni; per contro non esiste unanimità di vedute se possano o debbano venir attribuiti a uno stemma civico anche ornamenti esteriori oltre all’indiscutibile scudo.
Molte città antiche importanti completano lo stemma con elmo e cimiero; ad altre sono state concesse corone di dignità, ma nella stragrande maggioranza dei casi dominano le corone ricamate murali rifacentisi all’antico. A prescindere da queste questioni marginali va ben posto in evidenza che la tendenza di crearsi uno stemma da parte di ogni comune, negli ultimi decenni in Europa, ha riscosso successi eccezionali.
Gli stemmi o emblemi possono essere poi riprodotti su tessuti e cuciti su abbigliamento. I capi diventano personalizzati col logo e simbolo della città, stato o comune.
Araldica Funeraria
L’irripetibile passo dell’uomo dalla vita terrena a quella eterna offre ai superstiti l’occasione per celebrare questo momento in modo particolarmente solenne oppure per fissarlo nel futuro. Quanto più un uomo ha occupato nella vita una posizione di rilievo, tanto più gravemente lo assilla il pensiero di sfuggire alla transitorietà e pertanto alcune persone con molto anticipo pensano a preparare il proprio sepolcro.
Dei solenni cortei con i quali vengono accompagnate all’eterno riposo le persone di alto rango, gli artisti contemporanei ci hanno talvolta tramandato immagini molto veritiere, che rappresentano una documentazione di grande valore non soltanto per quanto concerne i costumi, ma anche nei riguardi della storia degli stemmi e delle bandiere.
Araldica Ecclesiastica
Secondo la guida all’araldica, quella ecclesiastica è contraddistinta da due particolarità. Specialmente vistosa è la scomparsa dell’elmo, considerato un arnese militare; per converso lo scudo , arnese altrettanto da guerra, costituisce incontrastato la base degli stemmi dei dignitari ecclesiastici. Al posto dell’elmo e del cimiero sono subentrati distintivi ricamati di dignità ecclesiastici e precisamente i cappelli a larga tesa che denotano la gerarchia per mezzo dei colori, dei codoncini e degl’ordini di nappe, cui si aggiungono i pastorali e le croci anche con due o eventualmente tre traverse.
La maggiore semplicità introdotta negl’ultimi decenni si è esplicata nell’abolizione della mitra consistente quindi in un secondo copricapo che nel secolo scorso veniva posto a timbrare lo scudo in sovrappiù al cappello. Il Papa è l’unico dignitario della chiesa la quale spetti una corona tiara che porta sopra il proprio scudo . Al di sotto di essa vi sono le due chiavi di Pietro.